Il saggio prende le mosse dall'evoluzione della PAC nell'ultimo cinquantennio. Con il proposito di conseguire una maggiore competitività per il settore agricolo, il legislatore europeo presta maggiore attenzione, rispetto al passato, alle problematiche ambientali, al benessere degli animali ed alla sicurezza alimentare, lasciando i consumatori liberi di effettuare scelte consapevoli, con conseguente maggiore impulso all'economia. In questa logica, si colloca prima la Riforma Fischler del 2003 e da ultimo l'Health check del 2009, che unificano gli aiuti agli agricoltori i quali dovranno osservare, per continuare a goderne, i cd. criteri di gestione, e cioè una serie di obblighi che in caso di inadempimento, possono portare alla riduzione o addirittura alla perdita del diritto all'aiuto che può essere trasferito sia per atto tra vivi sia mortis causa. Lo scritto analizza quindi gli strumenti per realizzare o la cessione definitiva o quella temporanea, consentita solo se accompagnata agli ettari ammissibili. Il punto cruciale sta nel trasferimento per successione anticipata che richiede una previa analisi di questo istituto, onde capire se essa possa essere assimilata in toto a quella effettiva seguendo il modello comunitario. In realtà, per il nostro ordinamento, la successione anticipata si discosta da quella effettiva in quanto si tratta di una forma di trasferimento tra vivi, visto che non può trovar causa nella morte del disponente, pena la violazione del divieto dei patti successori ancora vigente nel nostro codice civile, benché ritenuto da molti anacronistico e quindi da superare, anche sulla scorta degli inviti formulati in tal senso dalle istituzioni europee. In questa logica viene quindi analizzato l'istituto del patto di famiglia con cui il legislatore italiano ha voluto creare uno strumento in grado di rispondere all'esigenza di operare il passaggio generazionale dei beni aziendali secondo una tecnica già collaudata in altri ordinamenti europei.

Trasferimento del diritto all'aiuto, conservazione dell'integrità aziendale e nuove sfide della PAC dopo Lisbona / Saija, Roberto. - In: RIVISTA DI DIRITTO AGRARIO. - ISSN 0391-8696. - 2(2011), pp. 196-219.

Trasferimento del diritto all'aiuto, conservazione dell'integrità aziendale e nuove sfide della PAC dopo Lisbona

SAIJA, ROBERTO
2011-01-01

Abstract

Il saggio prende le mosse dall'evoluzione della PAC nell'ultimo cinquantennio. Con il proposito di conseguire una maggiore competitività per il settore agricolo, il legislatore europeo presta maggiore attenzione, rispetto al passato, alle problematiche ambientali, al benessere degli animali ed alla sicurezza alimentare, lasciando i consumatori liberi di effettuare scelte consapevoli, con conseguente maggiore impulso all'economia. In questa logica, si colloca prima la Riforma Fischler del 2003 e da ultimo l'Health check del 2009, che unificano gli aiuti agli agricoltori i quali dovranno osservare, per continuare a goderne, i cd. criteri di gestione, e cioè una serie di obblighi che in caso di inadempimento, possono portare alla riduzione o addirittura alla perdita del diritto all'aiuto che può essere trasferito sia per atto tra vivi sia mortis causa. Lo scritto analizza quindi gli strumenti per realizzare o la cessione definitiva o quella temporanea, consentita solo se accompagnata agli ettari ammissibili. Il punto cruciale sta nel trasferimento per successione anticipata che richiede una previa analisi di questo istituto, onde capire se essa possa essere assimilata in toto a quella effettiva seguendo il modello comunitario. In realtà, per il nostro ordinamento, la successione anticipata si discosta da quella effettiva in quanto si tratta di una forma di trasferimento tra vivi, visto che non può trovar causa nella morte del disponente, pena la violazione del divieto dei patti successori ancora vigente nel nostro codice civile, benché ritenuto da molti anacronistico e quindi da superare, anche sulla scorta degli inviti formulati in tal senso dalle istituzioni europee. In questa logica viene quindi analizzato l'istituto del patto di famiglia con cui il legislatore italiano ha voluto creare uno strumento in grado di rispondere all'esigenza di operare il passaggio generazionale dei beni aziendali secondo una tecnica già collaudata in altri ordinamenti europei.
2011
PAC; DIRITTO ALL'AIUTO; TRASFERIMENTO; SUCCESSIONE ANTICIPATA; PATTO DI FAMIGLIA; TRATTATO LISBONA
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12318/5036
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